L’asse settecentesco della Città
A pochi metri dal B&B Donna Eleonora, imboccando Via Ridola ci si trova sull’asse settecentesco della Città che da un lato costeggia il Museo Nazionale Domenico Ridola e termina nel vicino Palazzo Lanfranchi sede del Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata. Dall’altro lato l’asse attraversa tutto l’attuale centro storico fino a Piazza Vittorio Veneto. E’ un percoso in piano nel cuore della Città, disseminato di palazzi storici come il convento di S. Lucia al Piano e Palazzo dell’Annunziata sede della Mediateca Provinciale, e da bellissime chiese settecentesche come la Chiesa del Purgatorio, S. Francesco d’Assisi, S. Lucia, S. Francesco da Paola.
I Sassi di Matera
Alla fine di Via Ridola si giunge a Piazzetta Pascoli dove sul lato di Palazzo Lanfranchi c’è il belvedere di Piazzetta Pascoli che si affaccia sul Sasso Caveoso con al centro l’imponente struttura rocciosa della chiesa rupestre di Madonna dell’Idris. Di lì imboccando la discesa che costeggia Palazzo Lanfranchi ci si inoltra nei Sassi dove giunti sulla strada principale Via Bruno Buozzi si può passeggiare e immergersi nello straordinario paesaggio urbano dei Sassi di Matera.
I Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo dell’iscrizione nella lista dei siti UNESCO. Architettonicamente presentano una serie incredibile di elementi storici che si alternano continuamente con fabbricati di tutte le ere dell’ultimo millennio, medioevo, rinascimento, barocco fino all’epoca moderna. Si troveranno in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico.
Passeggiando lungo l’asse principale che collega i due rioni Sassi via Bruno Buozzi, via Madonna delle Virtù e via D’Addozio è possibile attraversare questo paesaggio e ammirare al contempo quello del versante opposto della Murgia Materana. E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti.